TRAUMI

vergognaIl TRAUMA (dal gerco ferita, rottura) è un evento che comporta una forte minaccia alla propria o altrui integrità fisica. La persona si è trovata o ha assistito ad un evento potenzialmente mortale o di gravi ferite fisiche. La risposta della persona comprende emozioni come orrore intenso, paura e senso di vulnerabilità. Si può trattare di terremoti, incidenti, violenza sessuale, lutti importanti, ecc.

Le modalità con cui la persona fronteggia tali eventi possono essere di tre tipi:

- attacco fuga : la persona se può si difende (ad esempio da un’aggressione) o fugge;

- congelamento (freezing) : quando la persona non può o non riesce ad attaccare o a fuggire si ha una sorta di congelamento, si abbassano le funzioni vitali e la persona rimana come paralizzata di fronte agli eventi. E’ la cosa migliore che la natura ha previsto per garantire la sopravvivenza.

- dissociazione : e la modalità più estrema con cui l’organismo si difende da tali situazioni. E’ come se la persona si dissociasse, si dividesse in parti diverse ed “impermeabili” tra loro. Ad esempio durante uno stupro la dissociazione è come se la persona vivesse una sorta di “fai al mio corpo ciò che vuoi io non ci sarò“. E’ pur questo un modo estremo di sopravvivere a tale violento orrore.

Un trauma può cristallizzarsi in un disturbo chiamato Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD). In tale caso anche a distanza di mesi (3 secondo la nosografia attuale) la persona continua a vivere flash-back, immagini disturbanti, emozioni intense, sonno disturbato, ansia, angoscia, ecc. In sostanza è come se l’evento facesse fatica ad integrarsi nel resto della vita psichica e rimane in un certo senso “isolato” e sempre attivo. Anche a livello neurofisiologico è stato osservato che in tale disturbo le informazione collegate al trauma rimangono “intrappolate” in una rete neuronale che mantiene attive le stesse emozioni, convinzioni e sensazioni fisiche che sono state vissute al momento dell’evento.

Esistono, e sono molto più frequenti e insidiosi, anche traumi minori, potremmo dire traumi con la t minuscola. Si tratta di tutti quegli eventi di vita in cui ci siamo sentiti umiliati, non compresi, mortificati, abbandonati e che hanno contribuito a formare un’idea negativa di noi stessi. Durante l’infanzia ad esempio, genitori non accoglienti, non sintonizzati con i bisogni del bambino, maltrattanti, sarcastici hanno potuto provocare delle piccole ferite che poi possono costituire delle fragilità le quali, in seguito ad eventi scatenanti, danno origine a svariati disturbi: panico, disturbi d’ansia, disturbi dell’umore, disturbi dell’alimentazione, ecc.

In sintesi i piccoli traumi (o esperienze stressanti) sono potenzialmente alla base delle svariate fragilità che possono affliggere l’animo umano e sulle quali si possono inserire disturbi più significativi anche a distanza di anni.

Nella mia pratica clinica mi occupo di fronteggiare gli eventi traumatici con la tecnica dell’EMDR che rappresenta ormai, come documentato da svariate ricerche e pubblicazioni scientifiche, l’approccio elettivo per il trattamento del Trauma.